1. LA RESIDENZA DI VIA MONTEBELLO (1879-1895)
Nel 1879 viene fondata in via Montebello, per grazioso lascito del duca Tommaso Gallarati Scotti, poi presidente della Commissione per la fondazione del Convitto Leone XIII, la Residentia Mediolanensis della Compagnia di Gesù.
Pur nella brevità della sua storia, la Biblioteca della Residenza dovette assumere una qualche importanza se anche nel Catalogus Provinciae Venetae del 1881 si trova indicato per la prima volta un Padre con l’ufficio di Bibliotecario: è il p. Pietro Frigerio, che manterrà l’incarico di Prefetto della Biblioteca anche per l’anno 1882. [1]
Destinato nel 1883 il p. Frigerio al Seminario della Compagnia in Portogruaro, l’incarico di direttore della Biblioteca della casa milanese rimane per quello stesso anno vacante [2], ma già l’anno successivo, 1884, esso è nelle mani del p. Francesco Bosio.
Via Montebello (a destra nella foto) prima della copertura del Naviglio della Martesana.
2. LA NASCITA DELL’ISTITUTO LEONE XIII (1893)
Da lì a poco, nel 1895, la Residenza Milanese e annessa Biblioteca si fonde con il neonato Convitto Leone XIII (1893), presso la nuova sede in Corso di Porta Nuova, al civico 7. Bibliotecario del Leone XIII nel suo primo anno scolastico (1894-95) è il P. Giovanni Bellini.
Scene di gioco nel cortile interno del “vecchio Leone” in Corso di Porta Nuova.
3. IL LEONE XIII IN CORSO DI PORTA NUOVA: DAI PRIMI ANNI FINO ALLA GRANDE GUERRA (1895-1915)
Una prima notizia della Biblioteca nei suoi primissimi anni ci viene dalla Consulta domestica del 24 giugno 1896, da cui si apprende come la Biblioteca del Leone fosse ancora in via di costituzione: «Il Comitato parrocchiale di S. Marco invitò il Rettore di questo Collegio a concorrere alla formazione di una biblioteca circolante. Ai Consultori sembrò che per ora non possiamo farlo, mentre stiamo ancora formando la nostra e quella della Congregazione».
Notizie più in generale su questo primo periodo ci giungono da p. Corrado Bressan: «Quanti fossero i libri della biblioteca non è dato saperlo; non esistono di quegli anni, e neppure in seguito, né inventario, né libro d’ingresso, né catalogo. Certo in quei primi tempi dell’Istituto Leone, come si può vedere dal catalogo attuale, numerosi dovettero essere gli acquisti, almeno per alcuni settori; altri rimasero invece con ampie lacune a cui sarà difficile rimediare» [1].
La sala di lettura del “vecchio Leone” in Corso di Porta Nuova.
4. IL LEONE ALLA CASA ROSSA (1915-1919)
E certamente le lacune di cui lamentava il p. Bressan dovettero permanere, se non aggravarsi, negli anni durissimi della Prima Guerra Mondiale, guerra che da una parte «non toccò la nostra biblioteca» [2], cioè non arrecò distruzione al fondo, ma che pure impose un trasloco coatto di tutto l’Istituto (e quindi anche della Biblioteca) presso la “Casa Rossa” dei conti Ciani, in Corso Venezia, essendo stato requisito lo stabile di Corso di Porta Nuova per farne un ospedale militare (tornerà nella piena facoltà dei padri solo nell’ottobre del 1919).
La “Casa Ciani”, detta “Casa Rossa” attorno al 1918.
5. IL RITORNO IN CORSO DI PORTA NUOVA E LA SECONDA BIBLIOTECA (1919-1942)
Da qui sino al 1939 per il Leone XIII trascorsero anni tutto sommato tranquilli e prosperi: il Collegio aumenta i suoi alunni «diventati [nell’anno 1923] più di cinquecento. Il liceo, che l’anno precedente mancava di alunni sufficienti per costituire una sola classe, era ora al completo» [3]. E nel 1929 si ottenne l’agognata parificazione scolastica da parte del Ministero per l’Educazione. Tutti fattori questi che dovettero certamente giovare allo sviluppo della Biblioteca dell’Istituto. A controprova di ciò, l’apertura, nel corso dell’anno scolastico 1932-33, di una seconda biblioteca, sempre all’interno del Collegio ed espressamente destinata agli studenti. Vale la pena di riportare la notizia quale fu pubblicata su Notizie della Provincia Veneta (il bollettino interno, ad usum nostrorum tantum, della Provincia Veneto-Milanese della Compagnia di Gesù), nell’anno 1932: «Era sempre stato nei desideri del P. Rettore [all’epoca p. G. B. Battisti] di fornire agli alunni ed ex-alunni una bella e copiosa biblioteca per facilitare e perfezionare la loro formazione letteraria e scientifica, ed offrire col divertimento di una sana lettura il mezzo per formare lo stile. Finalmente Egli dopo non lievi sacrifizi, sostenuto soprattutto dall’appoggio dei genitori che gli offrirono generosamente i mezzi finanziari, può chiamarsi lieto di poter aprire una biblioteca arricchita di molti e pregiati volumi, nella quale ogni genere di cultura che più da vicino interessa lo studente, lettere, scienze, storia, è ampiamente rappresentato, come lo attesta il recente catalogo appositamente stampato. Esso si presenta nelle sue primizie con 1747 volumi. È distinto in molti gruppi specifici, e ciascun gruppo facilmente si riduce a uno di questi generi: religione, filosofia, letteratura italiana, erudizione e cultura, storia, letteratura greco-latina, straniera, scienze, Missioni cattoliche, belle arti, letture amene, drammatica» [4].
La “Biblioteca degli studenti” fu fin da subito un luogo di studio ma anche di aggregazione per finalità extra-scolastiche: così ad esempio nella serata del 15 settembre 1930: «Ore 21 – Nella Biblioteca degli alunni si raduna il Comitato di collegamento dei 5 centri della L.M.S. [Lega Missionaria Studenti] di Milano.”[5]
[1] Nel 1881 la Residentia Mediolanensis conta 12 membri, di cui 9 padri e 3 fratelli coadiutori. Prefetto della Biblioteca è il p. Pietro Frigerio (Milano, 15 set. 1826 – Gorizia, 18 giu. 1900) cui è affidato anche l’incarico di Confessor ad ianuam et in templo e di Missionarius excurrens. Destinato alla casa milanese proprio nel 1881, il p. Frigerio mantenne altresì fino al 1882 il suo incarico di Padre spirituale (Director exercitiorum spiritualium) presso il Collegio Vida di Cremona, da cui proveniva e nel quale si era felicemente speso – anche presso il Seminario Vescovile di quella città – ininterrottamente dal 1875. Nel 1882 l’incarico di Cfr. per questa nota i Cataloghi della Provincia Veneta per gli anni in oggetto (1875-1882) e la Breve storia della Provincia veneta della Compagnia di Gesù del p. Adone Aldegheri (p. 246-247). Le date di nascita e di morte del p. Pietro Frigerio ci giungono invece dal Catalogus defunctorum in renata Societate Iesu del p. Rufo Mendizábal (9.758). Infine, il reperimento del 1881 come data ideale del “primo nucleo”, o primo germoglio, di quella che sarà la Biblioteca dell’Istituto Leone XIII si deve al p. Corrado Bressan, Direttore della Biblioteca per oltre un ventennio (1957-1978), in: Brevi cenni storici sulla Biblioteca, prefazione al Catalogo del fondo antico (incunaboli, cinquecentine, manoscritti) della Biblioteca dell’Istituto Leone XIII in Milano, Milano 1976 (copia unica dattiloscritta). La presente esposizione è d’altra parte debitrice in molti punti al breve saggio di p. Bressan.
[2] O quantomeno la carica non compare nel Catalogus di quell’anno.